Maggio 2010
Ci vorrà ancora tempo per ricostruirlo, per dargli le cure che gli ho fatto mancare, per ringraziarlo perché è vero che mi porta sull’orlo della disperazione quando mi sussurra che “lo ama ancora”, ma, da esso ho anche ricevuto l’essenziale, la linfa vitale dell’amore e se ha perso qualche battito non gliene devo fare una colpa. Dovrei riappacificarmi con esso, trovare il modo di legarlo a me ed effettuare una sorta di simbiosi altruistica.
Non ho idea di come si possa ricucire un cuore… Non è mai stato mio compito diventare chirurgo della mia anima. Ho sempre cercato di battere sul tangibile, sul riflessivo in modo da non toccare parti dolenti della mia essenza. Eppure, a distanza di tanto tempo, mi accorgo che il tempo non è stato affatto clemente. Poteva ucciderlo mentre il mio cuore era seppellito in modo che non avrei sentito alcun dolore se non una fitta acuta ma breve, però, non l’ha fatto.
Io il mio cuore lo riprendo; perché in fin dei conti oltre ad essere l’unica cosa degna che possiedo, so che soffocarlo d’amore e soffocarmi d’amore è l’unica cosa che realmente mi rende viva. È solo amando ed essendo amata che scavo nella roccia e tiro fuori da sotto i detriti la mia anima.
Stanca, un po’ sgualcita, eppur così, senza una ruga di tradimento: mi è sempre fedele.
(Alessia Auriemma)
Quello che si fa o quello che si è ti rappresenta. Ciò che hai fatto, ciò che farai, ciò che sei stato o ciò che sei è parte di te e quando lo condividi con qualcuno, la famiglia, un estraneo, un amore, per quell’attimo in cui lo vivi doni un po’ di te che non verrà dimenticato proprio perché è te, per sempre.
(Alessia Auriemma)
Chissà perché, chi più chi meno, tendiamo sempre a dimenticarci di come il sole splende, ci mettiamo a contare le stelle piuttosto che pensare “brillano”, spostiamo lo sguardo sul giudizio di una persona senza capire cosa realmente è quella persona. E così ci sfugge tutto il resto. Quel maledetto resto che non è sottrazione di nulla nell’universo.
(Alessia Auriemma)