[…] L’azzurro è il colore della tranquillità, il colore delle tenebre viste attraverso la luce. L’azzurro, con il suo sentimento compassionevole, rende visibili le tenebre, gli ego, in modo tale da poterli osservare ed eliminare. Se provate a mettervi davanti ad una parete azzurra osservate che questa vi attrarrà, proverete una sensazione di apertura, vedrete che la parete sembrerà allontanarsi da voi e voi, per incanto proverete l’impulso di seguirla.
Angelo De Mattia, La Metafisica del Colore
compagna dello stesso uomo
si può dire da una vita.
Il quadro felice di una famiglia
come ce ne sono tante, una
porta del cuore sempre aperta,
per donare sorrisi a chi li fa suoi,
e a chi li disperde.
Una mattina ho aperto gli occhi,
e ho scelto il mio proprio percorso,
perché tutti ne seguivano uno,
soltanto io mi annullavo nel ruolo
materno di ogni donna ma non mi
sono sentita più felice, volevo i miei
spazi e conquistarli non è facile dopo
aver dato abitudini concrete su cui contare.
La mia creatività mi ha dato la forza di
apprezzarmi e l’amore di cui sono narratrice
mi ha portato ad aprire il cuore , i sensi, a
risvegliarli, anche la mente si è aperta al di
là delle abitudini, delle convinzioni.Nel petto
i battiti si uniscono ai nostri pensieri
e nascono le emozioni e voi sapete che
l’amore fa miracoli……
Oggi sono una nuova donna e posso concludere
con la frase di Rob Brezsny : “La paura è una cattiva abitudine.
A volte si ha come l’impressione di non essere arrivati in tempo alla stazione per l’ultimo treno, che si perde insieme all’eco di una parola di troppo o nel silenzio di una frase non detta. A meno che non si tratti di un tragico distacco, credo che non sia mai troppo tardi per niente e per nessuno, per cui valga davvero la pena aspettare… ♥ℐℬ
– Imma Brigante –
Come un ricognitore ad alta quota rivela ogni singolo aspetto di un territorio troppo vasto per poter essere visto da terra, anche noi in questo modo possiamo individuare schemi e cicli di vita inaspettati e significativi, tra i quali un insospettato senso di orientamento e direzione…
Le sincronicità sono in gran parte piccoli miracoli mediante i quali una coincidenza altrimenti invisibile si manifesta nella nostra vita.
Il Potere delle Coincidenze, Frank Joseph
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Le coincidenze diventano così tracce che ci rivelano la volontà dell’universo, mostrandoci la sua sincronicità e consentendoci di approfittare delle infinite opportunità offerte dalla vita.
Deepak Chopra, Le coincidenze
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È nella regione del cuore che ha luogo il riconoscimento spontaneo dei collegamenti che la mente spesso comprende solo in un secondo momento. Questi nessi dapprima quasi inspiegabili ma percepiti con assoluta certezza si definiscono sincronicità, o coincidenze, oppure semplicemente miracoli.
Consigli dal Cuore, Ruediger Schache
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Noi non sperimentiamo la sincronicità nella vita quotidiana perché non viviamo al livello in cui si verificano le coincidenze. Di solito vediamo solo i rapporti di causa ed effetto… Ma sotto la superficie sta succedendo qualcos’altro: seppur invisibile ai nostri occhi, c’è una complessa rete di connessioni.
Deepak Chopra, Le coincidenze
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L’atteggiamento in grado di creare un evento “sincronistico”, e un lieto fine per la storia della nostra carriera, è quello che tiene in equilibrio gli aspetti materiali e non materiali delle nostre motivazioni professionali, facendo delle nostre attività un modo conscio di affermare chi siamo e quali siano le cose che riteniamo importanti.
Nulla Succede per Caso, Robert Hopke
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Se accettiamo che le coincidenze significative siano messaggi, istruzioni, consigli, avvertimenti e norme che ci giungono dall’ambiente, dal nostro se’ interiore nel quale risiede la verità ultima della nostra natura e/o dal potere organizzativo dell’universo, allora le informazioni ricevute devono per forza essere vere e a nostro vantaggio. Valutatene la fonte, ma ricordate: obbedire incondizionatamente a ogni sincronicità vuol dire uscire dalla solita autostrada dell’esistenza terrena per imboccare il cammino dell’eroe, il sentiero spirituale che soltanto voi potete percorrere… vivrete una vita autentica ed entrerete in contatto con livelli sempre più elevati della vostra verità personale.
Il Potere delle Coincidenze, Frank Joseph
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Il Potere delle Coincidenze La sincronicità e il misterioso ruolo che svolge nella nostra vita Frank Joseph |
Sai cosa ho fatto ieri pomeriggio? Ho preso un caffè e una fettina di torta di mele con due forchettine, subito le persone a girarsi, mi guardavo strano, chissà magari pensavano, perche due forchettine?
Se qualcuno me l’avesse chiesto gli avrei subito risposto: ( mi piace l’idea che lei fosse qui con me sempre in ogni cosa che faccio) devo confessarti una cosa, ne ho mangiata metà….
Sai che ormai ti porto sempre con me? E anche se fa male saperti di non poterti raggiungere, ogni giorno vivo questa vita come se fosse l’ultimo desiderio, come un bambino che chiude gli occhi ed esprime ciò che di più vorrebbe al mondo.
Io i miei desideri li porto nel cuore, ci credo che un giorno tu sarai con me, non si sa mai da dove arrivano i miracoli, ma so che ogni tanto arrivano, cerco di tenere aperta la porta del cuore, a questa possibilità, in fondo non sai mai quando può bussare la magia al tuo cuore.
Sai non riesco neanche a sentirmi in colpa per tutto questo, so che sto spingendo con forza la porta del tuo cuore, ma penso che questa realtà in fondo c’è la meritiamo, forse dovrei togliermi le scarpe e camminare in punta di piedi sulla tua anima, troppe volte graffiata e desiderata, forse non ho neanche il permesso di poterti “rubare” l’anima, o di poterla amare.
Io continuerò, sarò un ladro? Sarò quello che butta giù le porta del cuore? Forse…
Magari dovrò rincorrerti tutta la vita, però avrò sempre l’ultimo desiderio, e sai qual’è il mio?
Un piattino vuoto due forchettine, e i tuoi occhi in fondo ai miei.
ECONOMIA CLASSICA
In 3 secondi
Adattandosi in fretta, il mercato garantisce equilibrio, stabilità e prosperità.
Approfondimento
Questa scuola di pensiero pone grande enfasi sulla capacità dei mercati di adattarsi da sé agli shock economici. Tuttavia, le periodiche crisi economiche mettono in dubbio la reale rapidità di adattamento dei mercati. Più che un equilibrio stabile, queste crisi evidenziano potenziali gravi disequilibri. Quali spiegazioni e soluzioni a questi problemi suggerisce la scuola classica del pensiero economico? Il mercato, da solo, è in grado di sostenere l’equilibrio, la stabilità e la prosperità? Oppure è necessario l’intervento governativo?
Teoria in 30 secondi
Nelle sue opere, risalenti al XVIII secolo, Adam Smith sosteneva che il naturale funzionamento del mercato avrebbe sempre garantito stabilità e prosperità. Per Smith, il mercato soddisfa la naturale inclinazione dell’uomo “al baratto, allo scambio e alla permuta”, mentre la “mano invisibile” concilia queste attività individuali in modo da mantenere l’equilibrio. Riunendo tutte le transazioni degli individui, il mercato ne racchiude anche le risposte razionali ai momenti di crisi e reagisce rapidamente agli shock senza bisogno di interventi governativi. Le politiche dello stimolo non fanno che limitare la capacità del mercato di arrivare a un nuovo equilibrio, perché in tempi di crisi stimolano artificialmente i guadagni e sostengono un equilibrio sempre più instabile. Queste politiche gravano sui contribuenti e non fanno che rimandare il problema. Robert Lucas Jr. ha recentemente applicato questa visione all’impatto della politica economica, sostenendo che le “aspettative razionali” degli individui verso una data politica influiscono sulle loro reazioni, determinando l’impatto della politica stessa. Quest’ultima, dal canto suo, non può indurre una reazione o un’altra; al contrario, solo la credibilità del governo permette alla politica di modificare il comportamento individuale rispetto a quello indotto dall’aggiustamento del mercato.
Donald Marron , ECONOMIA IN 30 SECONDI
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IPOTESI DELL’INSTABILITA’ FINANZIARIA
In 3 secondi
La stabilità rende avventati: si presta eccessivamente e si contraggono debiti più ingenti di quelli che si possono onorare. E i default che ne conseguono causano una crisi finanziaria.
Approfondimento
La teoria di Minsky sembra particolarmente adatta a spiegare la crisi finanziaria della fine del primo decennio di questo secolo. A fronte del continuo aumento dei prezzi delle case, i consumatori hanno stipulato mutui che potevano ripagare solo con la rivalutazione del prezzo dell’immobile. Gli istituti di credito sono diventati più aggressivi, offrendo prestiti rischiosi, non solo i mutui “subprime”, ma anche prestiti ad altre aziende. Quando i debiti hanno iniziato ad andare insoluti, i prestiti, da macchine da profitto quali erano, si sono trasformati in vere condanne a morte per chi li aveva concessi.
Teoria in 30 secondi
La recente crisi finanziaria è stata provvidenziale per la fama postuma di Hyman Minsky , un economista che, in vita, è sempre rimasto ai margini. Minsky sosteneva che le crisi finanziarie sono endemiche nel capitalismo. Esse insorgono perché in tempi di prolungata prosperità si tende a concedere e a richiedere prestiti in maniera più sconsiderata. In ragione di ciò, nel sistema finanziario si creano delle bolle speculative. Mentre prima a chiedere denaro in prestito erano i cosiddetti hedge borrowers, cioè persone in grado di ripagare sia il capitale sia gli interessi con i propri guadagni, col passare del tempo si è passati alla figura dello speculative borrower o del Ponzi borrower, i quali sono in grado di ripagare con i propri guadagni solo gli interessi, e a volte nemmeno quelli, tanto che spesso si trovano a dover vendere i propri beni per pagare i debiti. Il problema è che, così facendo, l’intero sistema rischia di affondare: con l’avvento dello speculative borrower e del Ponzi borrower la quantità di debito nel sistema lievita finché non diventa chiaro che non può essere ripagato e che qualcuno dovrà pagare il prezzo di questa insolvenza sistemica. I debitori diventano insolventi, i prestatori contraggono il credito e tutto questo porta l’economia alla recessione.
Donald Marron , ECONOMIA IN 30 SECONDI
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MANO INVISIBILE
In 3 secondi
Per creare più ricchezza, basta pensare a se stessi.
Approfondimento
Sembra piuttosto semplice, ma funziona veramente? Non sempre. Persino Adam Smith riconosceva che l’interesse personale per la creazione della ricchezza aveva dei limiti e riteneva che il governo dovesse entrare in azione per proteggere la proprietà privata e fornire beni pubblici, come le strade. Si consideri l’esempio dei beni ambientali: la teoria di Hardin della “tragedia dei beni comuni” dimostra che quando diversi attori, usando una risorsa condivisa, perseguono un guadagno individuale, la risorsa si esaurirà, a meno che non vengano messi in campo forti diritti di proprietà.
Teoria in 30 secondi
Un macellaio non vende carne per altruismo; taglia e affetta per trarne un profitto. Ma per vendere la carne deve fare attenzione a ciò che vogliono i suoi clienti. Così, per perseguire la ricchezza, il macellaio serve i bisogni della società, e in un’economia di mercato, almeno secondo Adam Smith, la maggior parte delle persone si comporta allo stesso modo. In altre parole, quando gli individui possono scegliere liberamente cosa produrre, la “mano invisibile” della concorrenza guida lo scambio di beni e servizi in modo tale che l’avidità personale porti al guadagno collettivo. Per esempio, quando gli imprenditori vogliono aumentare il volume di affari, abbassano i prezzi. Si tratta di un processo dinamico favorevole a tutti, che si autoregola e si adatta automaticamente. Smith usava questa teoria per criticare la regolamentazione statale e il protezionismo in un’economia di mercato, anche se, affinché la mano invisibile funzioni a dovere, la società deve avere forti diritti di proprietà, codici legali e morali, e scambio di informazioni. Smith viene spesso considerato, e a ragione, il “padre dell’economia”. La sua teoria della mano invisibile, spiegata ne La ricchezza delle nazioni del 1776, guidò l’economia classica per oltre 150 anni e informa ancora oggi il dibattito economico.
Donald Marron , ECONOMIA IN 30 SECONDI
QUELLO CHE SEI
Potrei dire che la prima volta che ti ho visto, era come vedere un disegno, che non dava nulla, anche se per me era un’opera, difficile da capire cosa volevi dire, difficile da guardare perchè non emanava nulla, e mentre ti parlavo i colori si accendevano, e non te lo aspettavi, come non te lo aspetti tutt’ora, che la differenza da tutti quelli che hai incontrato, io sia l’unico che riesca ad apprezzare le tue tempeste, le tue pioggie violente che si abbattono negli alberi della tua anima, facendone cadere le foglie rendendoti confusa e sporca dentro.
E mi sento attratto da tutto questo, perchè quelle tempeste sono le stesse che distruggono anche me, ma la tua presenza mi rende come uno squalo che corre nel mare, felice di avere tutta quell’acqua che lo rende veloce, energico, in questo mare che risulta ostile e infelice, per questo voglio leggerti affondo, sentire che rumore fa il tuo cuore, che sembra lacerato ed ha bisogno di cure, quella medicina unica, che non si trova ovunque, la si desidera nei propri pensieri, solo così si può guarire, da quel terribile romanzo che scrive la tua vita, giorno per giorno, mi ritrovo in te, mi ritrovo in tutto, è come guardarsi allo specchio, fa paura, da fastidio, ma è dannatamente confortevole, riuscire a capire te è come riuscire a capire me, e quando non ci sei, e come se manco io!
Permettimi di leggere il tuo romanzo, voglio arrivare fino all’ultima pagina, così per capire, se posso diventare il tuo nuovo scrittore, e riuscire a disegnare sorrisi, sul tuo viso, fai in modo che possa consumare la mia penna, per qualcosa di unico!
(Ejay Ivan Lac)